Rassegna musicale
Scatola sonora 2025

    "Alba di un nuovo mondo" 

Quartetto Indaco

Sabato 22 novembre 2025, ore 20:30

Indaco 3

Programma 
- Claude Debussy, Quartetto in Sol minore
- Cosimo Carovani, Four Little Landscapes
- Antonin Dvorak, Quartetto n.12 “Americano”

Sul concerto
1893: nello stesso anno Claude Debussy si ispira alle sonorità orientali e Antonin Dvorak a quelle dell’America a lui contemporanea per comporre i brani che ascolteremo nel concerto, che parlano con linguaggi diversi di una medesima esperienza, quella del fascino dei Paesi lontani, sconosciuti e dello slancio , misto a timore verso la loro esplorazione. Così il brano di Cosimo Carovani, che viaggia anch’esso (composto nel 2020, quando non si poteva viaggiare..), evocando differenti atmosfere dal mondo e il sentimento del desiderio di scoperta.
Quartetto Indaco, una delle formazioni cameristiche più interessanti e coinvolgenti del panorama italiano, apprezzato anche all’estero, è grande amico di Barco Teatro con il quale ha già collaborato in passato con straordinari progetti e che torna con entusiasmo ad esibirsi nella Scatola Sonora per presentare al pubblico questo nuovo progetto musicale.
Introduzione all'ascolto a cura di Carlo Emilio Tortarolo

Quartetto Indaco
Emergeva uno splendore di suono meraviglioso, esecuzione impeccabile, perfezione di equilibrio e un senso complessivo di raffinatezza avvolgeva l’esecuzione del Quartetto Indaco, che dimostrava anche di essere capace di proiettare anche il più flebile sussurro di suono senza sforzo e di emettere grandi volumi di suono senza mai una traccia di bruttezza. (R. Markow)

Compatto, ricco di smalto e fervore, una vera rivelazione. Il Quartetto Indaco ha nelle sue frecce quelle che colpiscono il bersaglio con chiara precisione, concentrazione e grande abilità. ("Il Giornale di Vicenza").

Il Quartetto Indaco è nato per essere la massima espressione del pensiero di quattro vie. Vie che affondano le loro radici lontano nel passato e nelle passioni di ognuno dei suoi componenti.
L’amore per la ricerca, per la pluralità dei generi e per le mille declinazioni delle voci di oggi, di ieri e del futuro sono il motore costante che l’Indaco porta sempre sui tanti palchi calcati con sincerità, freschezza e dedizione.
Il quartetto viene vissuto dai suoi componenti come un laboratorio artistico e sociale, un circolo che include nel suo viaggiare tutti coloro che lo hanno accompagnato.
Il 18 maggio 2023, dopo 4 round in cui si sono confrontati dieci quartetti provenienti da tutto il mondo, il Quartetto Indaco ha vinto il Concorso Internazionale di Musica da Camera di Osaka, in Giappone. Il Concorso, tra i più importanti del panorama internazionale e tra i pochi per quartetto riconosciuti dalla Federazione dei Concorsi Musicali Internazionali, ha assegnato all’Ensemble italiano il Primo Premio e altri due premi speciali. Questa vittoria ha un portato storico: è la prima volta che un Quartetto italiano vince il Primo Premio ad uno dei grandi concorsi per quartetto d’archi, un segnale dell’altissimo livello ormai raggiunto dai musicisti italiani, ma anche dell’estro e della felice libertà creativa del Quartetto Indaco che ha convinto la Giuria internazionale presieduta dal grande violoncellista giapponese T. Tsutsumi.
Costituto da Eleonora Matsuno e Ida Di Vita ai violini, Jamiang Santi alla viola e Cosimo Carovani al violoncello, è uno dei gruppi più interessanti e versatili della sua generazione che si è affermato così sul panorama internazionale con grande autorevolezza, forza e vivacità.
Ognuno dei suoi membri ha una formazione trasversale che va dall’insegnamento, alla musica antica, fino a ruoli di leading in orchestra.
Altra peculiarità del quartetto è di avere un “compositore in residence”, lo stesso violoncellista del gruppo, che scrive attivamente per la sua formazione componendo brani cuciti su misura, insieme a musiche ed arrangiamenti originali per i molti progetti che il quartetto ama sempre sviluppare.
Uno dei progetti più interessanti è “Moto Contrario”, incentrato sulle disabilità psichiche, patrocinato dalla piattaforma europea MERITA e in collaborazione con la Visual Artist Letizia Castellano: il progetto sviluppa un percorso narrativo tra la storia di Robert Schumann e quella della violinista anglo coreana  Sarah Kim-Cross che si è proposta di portare all’attenzione dell’umanità il suo percorso doloroso attraverso la malattia e le sue implicazioni.
Una delle grandi missioni del quartetto, oltre all’insegnamento nelle maggiori istituzioni statali, è quella di ricreare e riscoprire quell’esperienza propria della musica da camera, portando la musica anche in luoghi inconsueti – come le carceri- e lavorare con le scuole e le imprese usando il quartetto come metafora di ascolto, crescita, accettazione e condivisione aperta.
Il quartetto è anche il promotore, insieme all’orchestra Milano Classica (della quale è "quartetto in residence" dal 2017), del format Qu.B.E. (Quartet Based ensamble), che unisce la profonda conoscenza dell’orchestra da camera a quella del quartetto, lavorando su progetti di adattamento e approfondimento del repertorio per orchestra d’archi.
Dalla comunicatività potente unita a una visione diversa del repertorio, il quartetto collabora attivamente con voci importanti dell’arte come Alexander Lonquich, Alessandro Taverna, Giovanni Bietti, David Krakauer, Mao Fujita, Avi Avital, Julian Bliss, Uri Caine, Claudia Barainsky.
Nato nella culla italiana del quartetto della Scuola di Musica di Fiesole grazie all’impulso di Piero Farulli, accanto al percorso accademico con il loro mentore Oliver Wille (Kuss Quartet), il quartetto ha imparato l’arte con grandi personalità della scuola quartettistica come Günter Pichler (Primarius Alban Berg Quartet), Reiner Schmidt (Hagen Quartet) e il grande vate tedesco del quartetto Eberhard Feltz.
Il quartetto Indaco è Artista Pirastro.
Nel 2025 debutterà a Santa Cecilia a Roma e alla Wigmore Hall di Londra.
Eleonora Matsuno suona il violino del 1869 di J. B. Vuillaume appartenuto a Paolo Borciani il leggendario primo violino del Quartetto Italiano, grazie ad un prestito privato.
Ida di Vita suona un violino anonimo del 1832.
Jamiang Santi suona una viola a lui dedicata dal liutaio polacco Adam Stalmach del 2019.
Cosimo Carovani suona un violoncello Charles Claudot del 1840 di sua proprietà.

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✅ SCATOLA SONORA 2025
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- BIGLIETTO INTERO: € 12,00
- ABBONAMENTI:
1) tutta la stagione (n. 18 concerti): € 140,00
2) Solo I parte della stagione (gennaio/maggo - n. 11 concerti): € 90,00
- Solo II parte della stagione (settembre/dicembre - n. 7 concerti): € 60,00
- RIDUZIONI:  € 1,00 riservate agli studenti del Conservatorio Pollini di Padova e ai bambini al di sotto dei 6 anni.

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Il bar di Barco Teatro è aperto dalle ore 19.00 alle ore 20.15 con gustosi cicchetti e aperitivi preparati dalla chef Claudia Fioraso di Clafè Lab e da gustare in attesa  o durante il concerto. 

Tutti i concerti sono sempre anticipati da esperti musicologi che introducono al pubblico i temi dei diversi repertori.

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